Ok, lo ammetto: l'ho sempre considerata una festa idiota. Perché credo che, fondamentalmente, lo sia.
Se ami qualcuno, lo festeggi quotidianamente: nel bene e nel male.
Se ami qualcuno, lo ami a modo tuo e non secondo quel canovaccio trito e ritrito che ammorba l'immaginario collettivo e che ci vuole tutti precisi nel nostro ruolo di uomini innamorati e donne innamorate.
Si fa presto a far di tutta l'erba un fascio.
L'amore si fa beffe di canovacci, istruzioni e manuali. Grazie al cielo.
E se ci fosse bisogno di questa festa per altri motivi?
Quello commerciale è il più puerile di tutti, quindi non mi ci soffermo.
Ma se ci fosse bisogno, almeno una volta all'anno, di ricordare a tutti che l'amore è quel meraviglioso combustibile che ci permette di affrontare le lunghe o le brevi giornate che sono lo storyboard della vita di ognuno di noi?
Se ci fosse bisogno di fermarsi, di mettere in pausa il tran tran quotidiano, per ricordarsene?
Siamo forse bravi a non dimenticare? Ovviamente no.
Questo mio stesso post, non sta forse prendendo forma proprio perché, essendo san Valentino, mi sono imposto di riflettere in merito alla festa degli innamorati?
E io... innamorato lo sono ancora?
Sì, eccome.
Innamorato di Bea, dei bambini, di me e della vita in generale.
Ho un grumo di buio pestilenziale proprio al centro del mio io, una sorta di pallina di materiale radioattivo che, se non controllo, rischia di espandersi fino ai limiti estremi delle mia essenza.
E non posso permetterlo.
E non voglio.
Travolgerebbe tutto il bello e il consolidato per farne macerie.
Ma come si controlla una cosa così?
Con l'amore. Puro e semplice amore.
E allora, anche solo scrivendo di questa stupida festa degli innamorati, mi sovviene d'esser di nuovo innamorato di tutto ciò di cui vale la pena innamorarsi.
E posso anche permettermi di trovare conforto nell'inanellare una sfilza di "ti amo" come si dovrebbe quando si festeggia (altrimenti che festa è?!?):
Bea, signora dei miei giorni passati, presenti e (spero) futuri: TI AMO.
Andrea, figlio mio adorato: TI AMO.
Virginia, figlia mia adorata: TI AMO.
Mamma e papà: VI AMO.
Suocero e suocera: VI AMO.
Nonni, che non ci siete più pur essendoci sempre: VI AMO.
Parenti che non siete serpenti: VI AMO.
Amici cari e meno cari: VI AMO.
Amiche care e meno care: VI AMO.
Musica, sangue nel mio sangue: TI AMO.
Sancio, cane fedele e ingombrante: TI AMO.
Caro Luca o Michele, che dir si voglia: TI AMO.
Amor come si può e come si deve.
Detto ciò, non mi resta che augurare anche voi, che amo di un amore più virtuale - ma non per questo meno sincero - una splendida giornata degli innamorati.
Siatelo.
Sempre.
LM
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